New Review | VIRTUAL TIME – Animal Regression




Virtual Time – Animal Regression


Una sana e robusta fascinazione per la band di Page & Plant questa dei Virtual Time di Bassano del Grappa, giunti al quarto disco e attivi dal 2013. È così genuino l’amore per i Led Zeppelin che Alessandro, Luca, Marco e Filippo non sembrano meri epigoni della band inglese, ma dei portatori sani del virus hard Seventies che gli scorre sottopelle.

Dopo l’uno due iniziale che pesca nel mare fruttuoso del dirigibile (o sarebbe meglio dire Willie Dixon?) i nostri ci piazzano un funk rock di “The Adventures of Funky Boy” che piglia da Lenny Kravitz e molla a Red Hot Chili Peppers ed è solo il primo spiraglio di frantumazione dello specchio, seguito poi da “Heaven is Asking” che cita nello stile chitarristico un altro Pepper, il più tormentato, John Frusciante.

Ovvio che quando spande la voce Filippo, non ce n’è per nessuno (“Rush of Air”, inserimenti acustici e physical) ma il gusto fa la differenza e la band si diverte e fa divertire, come in “Animal Regression” che pizzica altri sapori, stile Stone Temple Pilots. Chiudono “I See the Moonlight” vero excursus nella mente di Jimmy Page e “Fly Away” che rincalza funkytudine e movimenti di chiappe.

Eugenio Di Giacomantonio

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