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Voto
01. Makin' Day
02. Nail Creeps
03. Bad Drawn Man
04. Empty Shell

Self produced
2012
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WEAKNESS IN THEIR STRUCTURE - "Weakness In Their Structure"

Ci sono delle band che proprio non si possono emulare. Primi nomi a venire in mente: Om, Earth, Liquid Sound Company. Gruppi nati da un'alchimia difficilmente rinnovabile, che fanno del suono, il "proprio" ineguagliabile stile. Per chi si mettesse sulla loro strada a studiare gli accordi, le ritmiche, le dinamiche della composizione, difficilmente potrebbero risultare altrettanto convincenti come le fonti da cui si abbeverano. Tra questi giganti del rock contemporaneo ci sono certamente i Tool, numi tutelari dei Weakness In Their Structure, da Roma, che si presentano, dopo una gavetta di 15 anni, con un EP omonimo di 4 pezzi.
Ad un primo disattento ascolto il giudizio sarebbe impietoso. I WITS sono i Tool in tutto e per tutto: stessa concezione dei pezzi, stessi intro e sviluppi, stesso phatos emotivo. In una parola verrebbe voglia di toglierli dal lettore e mettere gli originali. Poi, continuando ad ascoltarli in un spazio di tempo di più ampio respiro, emergono alcune piacevoli differenze: un bellissimo intermezzo tribale nella lunga "Nail Creeps" che farebbe impallidire, per efficacia e determinazione, i Kyuss ultimo periodo; la coda di "Bad Drawn Man" che rivisita il crossover tout court della fine degli anni Novanta mescolando il registro tooliano con respiri alla Deftones; infine, la parte iniziale di "Empty Shell" sapientemente coadiuvata intorno ad una nuova idea di post rock, raffinato ed evoluto.
Citando le parole del gruppo stesso che vede questo EP «solo il primo passo e non un punto di arrivo per la band», non possiamo far altro che augurare loro una spinta coraggiosa verso il "proprio" modo di comunicare, lasciandosi alle spalle padri e padrini. Solo allora brinderemo insieme ad Alessandro, Emiliano, Paco e Gianluca per il bellissimo capolavoro realizzato.



Eugenio Di Giacomantonio

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