The Lu Silver String Band – Rock ‘n’ Roll Is Here to Stay
C’erano Thee Hairy Fairies e Small Jackets dietro a Lu Silver. Ora c’è la String Band,
ma fondamentalmente le cose non sono cambiate: glam rock unto e zozzone
come piace a noi. Lo stile americano è ben riconoscibile nel nostro:
sembra una miscela di tutte quelle band di fine Settanta che hanno dato
le basi su cui si è poggiato tutto il successo dell’Hollywood rock dei
primi Ottanta.
It’s Difficult in realtà ci dice che è facilissimo fare del rock ‘n’ roll, basta avere una tazza di caffè, una sigaretta e l’attitudine giusta. Non si capisce bene perché ma Hard Road riporta alla mente i Cinderella di Long Cold Winter, forse a causa della voce di Luca o forse perché c’è la stessa modalità del trattamento in chiave blues. Come Miss Sugar tratta la famosa Brown Sugar degli Stones in chiave moderna: sfidiamo chiunque a non battere il piedino sul ritornello, il sudore da cold turkey di Mr. Richards dei Settanta è qui e adesso.
We Are Monkeys prosegue il tiro stonesiano mentre I Got You è una riuscita ballata semi acustica come ne abbiamo trovate negli anni in ogni album che ci ha fatto battere il cuore. No More Time è un bel boogie’n’roll dall’odore southern con una spruzzatina d’inglese Dogs D’Amour, così come Radio Star naviga in odore Guns ‘n Roses per carica, rhythm & solo guitars.
In a Broken Dream è l’altra ballata del lotto, questa volta più grezza e acida, meno disincantata, in una parola più epica (sentite il finale). Reputation tira in ballo l’eleganza e le movenze del dirigibile più famoso al mondo e la finale The Sky Turns Blue ci lascia a trastullarci nel fiume sereno degli Stones, tra accordi di chitarra acustici e spighe di grano in bocca.
Organizzate una festa, fatevi un goccio di whisky e mettete sul piatto Rock ‘n’ Roll Is Here to Stay: le pischelle si scioglieranno arranchiate dentro il vostro chiodo.
It’s Difficult in realtà ci dice che è facilissimo fare del rock ‘n’ roll, basta avere una tazza di caffè, una sigaretta e l’attitudine giusta. Non si capisce bene perché ma Hard Road riporta alla mente i Cinderella di Long Cold Winter, forse a causa della voce di Luca o forse perché c’è la stessa modalità del trattamento in chiave blues. Come Miss Sugar tratta la famosa Brown Sugar degli Stones in chiave moderna: sfidiamo chiunque a non battere il piedino sul ritornello, il sudore da cold turkey di Mr. Richards dei Settanta è qui e adesso.
We Are Monkeys prosegue il tiro stonesiano mentre I Got You è una riuscita ballata semi acustica come ne abbiamo trovate negli anni in ogni album che ci ha fatto battere il cuore. No More Time è un bel boogie’n’roll dall’odore southern con una spruzzatina d’inglese Dogs D’Amour, così come Radio Star naviga in odore Guns ‘n Roses per carica, rhythm & solo guitars.
In a Broken Dream è l’altra ballata del lotto, questa volta più grezza e acida, meno disincantata, in una parola più epica (sentite il finale). Reputation tira in ballo l’eleganza e le movenze del dirigibile più famoso al mondo e la finale The Sky Turns Blue ci lascia a trastullarci nel fiume sereno degli Stones, tra accordi di chitarra acustici e spighe di grano in bocca.
Organizzate una festa, fatevi un goccio di whisky e mettete sul piatto Rock ‘n’ Roll Is Here to Stay: le pischelle si scioglieranno arranchiate dentro il vostro chiodo.
Eugenio Di Giacomantonio