New review | NIJLS – Il disco di pietra




Nijls – Il disco di pietra


Benvenuto lettore in questa storia fantastica dove luoghi ed ere storiche non hanno motivo di esistere, dove arti e mestieri si incrociano in un’esperienza unica.

Le arti e i mestieri che si incrociano sono quelle del fumetto e della musica, in una contaminazione riuscita a nome Il disco di pietra dei piacentini Nijls.

La prima considerazione da fare è sul progetto: il fumetto deve essere letto in sincronia con l’ascolto dell’album ed in nostro aiuto ci viene incontro una timeline disegnata in fondo a ciascuna pagina.
Detto questo, cosa vi ricorda la commistione di musica ed immagini? Il cinema? Ecco! Certo, ci troviamo di fronte più ad un videoclip che ad un nuovo 8 e ½ di Fellini, ma la determinante che scaturisce dall’ascolto/lettura è quella di un terzo elemento ulteriore rispetto al solo ascolto o alla sola lettura.

La storia spassosa narra di una congrega di quattro centurioni romani in viaggio verso il ritrovamento del pugnale ligure, arma forgiata all’alba dei tempi e custode delle anime dei guerrieri caduti. Per arrivare alla vittoria finale dovranno sconfiggere il golem di pietra e un esercito di giapponesi (!). Il fumetto introduce anche le figure dei quattro musicisti chiamati Centurione Valerio XIX, forgiato nella grappa e nel lardo delle costolette di maiale; Androide Markingenio, creativo, geniale e tiratore di sole intergalattiche; Toseland Tosynsky, creatore delle basse frequenze e fastidioso per natura; Maledetto))), mastro birraio casalingo e gran conoscitore delle sei corde.

Dalla parte della musica, troviamo un viaggio strumentale di una mezz’oretta circa che viaggia su elementi Red Sparowes, Pelican, Godspeed You! Black Emperor et similia. L’elemento heavy psych è predominante rispetto al post rock o all’art rock: ci si assicura insomma di non annoiare l’ascoltatore nella reiterazione all’infinito dei soliti quattro accordi. In un certo senso potremmo associarli ai vicini Da Captain Trips, al netto di visone in LSD e con una spruzzatina di metallo pesante. La questione è come dar seguito ad un così bell’esordio senza ripetere la stessa formula.

Ma i ragazzi sono simpatici e bravi: sapranno sorprenderci senza ripetersi. O magari daranno vita ad una vera e propria discografia/collana che prevede ad ogni uscita un CD associato ad un supporto diverso.

Eugenio Di Giacomantonio