New Review | WEED DEMON – Astrological Passages




Weed Demon – Astrological Passages

L’erba del Diavolo è pesante come un macigno. Dona visioni sulfuree, infernali e mortifere alla stregua di altri mangiatori d’erba e stregoni elettrici prima maniera. I Weed Demon vengono da Columbus, Ohio, ma non hanno nulla in comune con i New Bomb Turks, se non quella insidiosa vena nichilista da reduci dell’apocalisse.

Pubblicano per la Electric Valley Records di stanza a Cagliari e sono in quattro: Astrological Passages è il loro primo full length album e ci spiattella in faccia cinque pezzi senza fare prigionieri. La voce è una litania monocorde ultra-riverberata che dona alla musica uno spessore liturgico. Sigil of the Black Moon parla da sola: un lento sgretolarsi di rocce sotto riff catacombali, degni eredi della lezione di Mr. Iommi, così come i solos lo sono dell’acid psych più sludge ed estremo.

Tutto procede privo di spiragli di luce e si dipinge un quadro nero senza speranza e consolazione. Rimaniamo talmente schiacciati da tanta potenza che quando in Primordial Genocide si spengono i distorsori sembra di riuscire a respirare… Ma tutto si scioglie in un momento: arrivano i dodici minuti di Jettisoned (omaggio al sabba nero con un’armonica straziante) e buonanotte ai suonatori. Un album crudo, tagliato con l’accetta: delizia per i fan di sludge e doom, che avranno un altro disco dentro cui smarrirsi.

Eugenio Di Giacomantonio