New Review | LORDS OF ALTAMONT – The Wild Sounds of Lords of Altamont






Lords of Altamont – The Wild Sounds of Lords of Altamont


Jake Cavaliere è l’immagine del rock’n’roll. Dopo Lemmy, ovviamente. Dai Fuzztones, ai magnifici Bomboras, ai Lords of Altamont (black humor, Jake?) insegue un’idea, un modo di vivere, una fede.
Cosa ha di diverso questo The Wild Sounds of Lords of Altamont dagli altri album pubblicati dalla band? Proprio niente. E questo è il bello. Perché sono tutti perfetti nel misurare la classe dei nostri in canzoni quasi sempre al di sotto dei tre minuti. Ecco. Forse in quest’ultimo c’è un’urgenza (Been Broken) espressa con più urgenza (il tempo passa, vero vecchio Jake?) e i pezzi hanno subito, per quanto possibile, ulteriori perfezionamenti.
Chi volesse entrare nel loro mondo incontrerebbe sing a long in salsa southern come Take a Walk, erotismo deviato alla Turbonegro in Going Downtown, Death On the Highway e la cover di Evil, classico di Willie Dixon portato al successo da Howlin’ Wolf e già rifatto dai Monster Magnet di Superjudge.
Per gli amanti della psichedelia c’è da godere in odore di space rock motorick con Revolution (altre band come 500 Ft. of Pipe hanno prodotto lo stesso magico suono) e per i Nuggets addict ci sono perle come la tripletta Fever Six, I Say Hey e Can’t Lose.
Si finisce come in chiesa con Where Did You Sleep che sembra la perfetta unione tra Motorhead e Girlschool con l’aggiunta dell’Hammond. Questo è quanto. Jake insegue una fede. E noi con lui.

Eugenio Di Giacomantonio