Bentrees – Psychollage
D’altra parte la terra da cui provengono è così: forte e genuina. Una Sardegna che non smette di regalarci band heavy psych di rilievo (Black Capricorn, Elepharmers, Desert Hype, Raikinas) e che deve avere nei suoi panorami e nei suoi orizzonti qualcosa che l’accomuna a Joshua Tree.
Il loro album di esordio, “Psychollage”, è tanto bello quanto didascalico nel titolo. Sei pezzi lunghi che ci fanno attraversare il cosmo profondo a cavallo di space effects. L’uno due iniziale è una doppietta hard psychedelic con sapori prog, ma non progressive, stampati nel segno di Øresund Space Collective, primi On Trial o Sula Bassana. Siamo nell’orbita Nasoni Records, per intenderci.
“Harmony”, come suggerisce il titolo stesso, si lega alla successiva “Starry Sky” e ricama eleganti fraseggi chitarristici su trame Colour Haze, Liquid Sound Company e Los Natas. Stoner rock dai tratti bollenti e latini, per capirci. La conclusiva “Journey” è un acid trip di oltre 11 minuti che condensa e conferma le impressioni avute finora.
Alla fine del viaggio si rimane sinceramente colpiti da come questi ragazzi siano riusciti a creare un magma sonoro così affascinante, ricco di sfumature di classe e passaggi creativi. Senza buchi espressivi e senza sentire la mancanza di altri strumenti fondanti del rock come il basso. Giù il cappello.
Eugenio Di Giacomantonio