Mojuba – Astral Sand
Lo stile di Francesco alla chitarra, per quanto Seventies, dimostra di aver apprezzato certo metal assassino degli Ottanta/Novanta. La voce di Pierpaolo è figlia legittima di un Ben Ward alcolizzato e Fabrizio e Alfonso (basso e batteria) dimostrano di non essere semplici gregari, ma giusti traghettatori del mood del pezzo. Prendiamo la title track: nata da un suono e un riff di chitarra proto metal, nel bel mezzo scivola verso una penombra doom lenta e malsana, per riemergere poco dopo in un solo arcigno ed ispirato alla Mike Amott.
Così come la chiosa di “La Morte Nera” è un urlo disperato in odore di grunge che per qualche ragione ricorda i pezzi acustici di album propriamente thrash (ricordate le gemme “Veil of Deception” e “A Room with a View” in “Act III” dei Death Angel?) come a far scoprire una profondità di emozioni anche nella musica più aggressiva (anche se poi il pezzo finisce nel magma cerimoniale dei Candlemass). Il gusto di stare dalla parte dei duri e puri: ecco “Astral Sand”.
Eugenio Di Giacomantonio