New review | GIANNI URBANI "#Musicastocastica"


Voto
01. #Flop Art
02. #La violenza
03. #Lupi a valle
04. #Souvenir
05. #Varroa Destructor
06. #Acido citrico
07. #Cosa

Autoprodotto
2015
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GIANNI URBANI - "#Musicastocastica"

Gianni Urbani è una pepita d'oro nel panorama underground della musica psichedelica italiana. Dismessi (fino a quando? O, meglio, per sempre?) i panni di chitarrista nei Joe Maple, licenzia un'autoproduzione di rilevante bellezza a nome "#Musicastocastica", venti minuti scarsi per sette tracce, quasi che la necessità di esprimersi risenta del concetto fondamentale di sintesi. Il quadro che si nasconde dietro ad un nome così originale è quello della resistenza, delle barricate, della guerriglia ruspante. Ovviamente è un transfert per individuare le proprie mappe emotive/emozionali più che incitamenti alla rivolta vera e propria: se c'è una rivoluzione in atto, un segno di disobbedienza, una scoperta di libertà, questa è tutta interiore, come percorso unico e perciò individuale.

Più di un accenno alla melodia, coprendo lo stile dei Motorpsycho che va da "Demon Box" ("#Flop Art") a "It's a Love Cult" ("#Souvenir"), emerge dallo stile compositivo di Mr. Urbani. A questo si affianca uno stile chitarristico originale che marca il suono delle sei corde nella ricerca dell'effettistica giusta per ogni circostanza (divertente e straniante al tempo stesso la giostra prodotta nell'ultimo pezzo, "#Cosa"). Nel mezzo tutte le influenze del nostro (Mammoth Volume, QOTSA, Anekdoten, e perché no, Joe Maple) vengono riscritte e risputate in maniera sapiente: a volte geniale ("#La violenza"), a volte speciale come nel caso di "#Lupi a valle", che tenta e riesce a fare il crossover del crossover, mescolando in un'unica pozione l'alternative dei Novanta, il grunge e la chitarra di un certo Johs Homme. Chapeau.
L'unico neo risulta l'abuso di stop and go, che vanno a trovare tutti i pezzi, in alcuni casi anche più di una volta. Ma è irrilevante. Quello che emerge è il talento di Gianni che riesce a crescere nella solitudine dei suoi spazi. Voluti, cercati e trovati, dunque preziosissimi.



Eugenio Di Giacomantonio