New Review | TRANS AM "Volume X"


Voto
01. Anthropocene
02. Reevaluations
03. Night Shift
04. K Street
05. Backlash
06. Ice Fortress
07. Failure
08. I'll Never
09. Megastorm
10. Insufficiently Breathless

Thrill Jockey
2014
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TRANS AM - "Volume X"

I Trans Am sono un gruppo sospeso. Tra aggressività e dolcezze. Tra sussurra e grida. Tra avantgarde synth e chitarroni letali. Un gruppo libero lo sono sempre stato, ma quando il finale di "Reevalutations" ti traghetta in spazialità prog alla PFM di "Night Shift" pensi che la canzone dopo potrebbe essere hip hop. O un tango. O black metal. Oddio, "Blacklash" è proprio metal, con tanto di twin guitar in assolo. Fanno della perdita di riferimenti, il loro riferimento. E se i Daft Punk ci hanno martellato gli zebedei con i vocoder, vedete che fine gli fanno fare i nostri in "K Street" e "I'll Never". Roba da far impallidire Giorgio Moroder stesso. Stessa sorte tocca ai synth analogici che non sono proprio come le campane tubolari di Mike Oldfield, ma sono zozzi, sanguigni, sempre sporcate da un accidente casuale.

Ma tra tante casualità "Volume X" è un disco che suona puro. Compatto. Si sporca con scelte estetiche di pessimo gusto ma la musica serve per divertire, o no? Presumibilmente anche chi la fa e non solo chi la ascolta. Qui l'ago della bilancia è spostato verso di loro. A voi la scelta e per il momento, mentre decidiamo se ci stanno prendendo per il culo o meno, rilassiamoci nella conclusiva, strumentale e pinkfloydiana "Insufficiently Breathless" (parodia del titolo del secondo disco dei favolosi Captain Beyond, cult band hard psych dei Settanta), a dimostrazione che c'è un cuore roots in ogni testa stravagante.



Eugenio Di Giacomantonio