New review | ANTONELLO RECANATINI "Abruzzo Invented Punk"


Voto
01. Intro
02. AIP
03. Old Synthax
04. Broadway 39
05. Space Lovers
06. Old Buddy
07. Miriam
08. Gloomy Steam
09. Glinting
10. Life Keeps on Calling Me from Space
11. Geodesia
12. The Fall of the Central Galaxy

Nova Feedback Records
2014
Website

ANTONELLO RECANATINI - "Abruzzo Invented Punk"

"Magari!", verrebbe da rispondere d'acchito. Da abruzzese di 100 generazioni sarei perennemente con un sorriso stampato in faccia a pensare ai Ramones da Civitella del Tronto, i Sex Pistols da Ceppagatti, i Clash da Pianella e i Damned da Lanciano. In realtà, andando a guardare sotto il velo della provocazione e ipotizzando il punk più come cultura e attitudine che come genere strettamente musicale, l'affermazione risulta più verace di quello che ognuno può pensare. Ogni abruzzese è punk sotto questo punto di vista, per mille diverse ragioni, e non è poi tanto un paradosso, anzi.
"Abruzzo Invented Punk" è un manifesto nato nella mente del nostro Antonello Recanatini che misura perfettamente l'approccio dei ragazzi di questa regione (al netto della provincia teramana) alla materia chiamata musica, riuscendo a raccogliere menti e poetiche di gente come Digos Goat, Starlugs, Wide Hips 69, Delawater, Amelie Tritesse, Tre Tigri Contro, Singing Dogs ed altri ancora, in una maniera del tutto coerente al logaritmo punk.

Partiamo dalla materia. Il CD si presenta in una veste molto curata, con un gioco di coperture che portano a scoprire l'oggetto del desiderio pian piano. La neonata Novafeedback Records, moniker dietro al quale si manifesta il progetto editoriale di Danilo 'Felix' Di Feliciantonio, tiene a farci presente che ama fare le cose con cura e che la manualità è alla base dei processi produttivi. Bene. Inserito il disco, il quarto a nome proprio, Antonello si introduce strumentalmente, con accordi dolcissimi. È una presentazione di uno spaccato intimo e riservato alla compagnia di alcuni compagni di viaggio, amici di una vita, affini in una ricerca, in musica, spirituale. Anche l'ambiente di registrazione non è uno studio, bensì un luogo di incontri culturali, il Chaikhana. E qui, dopo concerti, presentazioni, bevute e chiacchiere si incontrano sei ragazzi ed una ragazza e fanno la loro cosa, in punta di piedi. Anche quando il ritmo accelera e il motore si scalda (la title track, "Broadway 39", "Glinting") si ha la sensazione di ascoltare musicisti in punta di fioretto. Le incursioni di tromba nel trittico "Abruzzo Invented Punk", "Old Synthax" e "Broadway 39" aprono a contaminazioni jazz riuscite. Così come la chitarra elettrica arricchisce, con arpeggi circolari a tenuta stagna, di significati espressivi il climax delle composizioni.
Altre volte brevi stralci di synth e rumori d'ambiente evidenziano il lato provvisorio della musica, disturbandola con accidenti naturali. E, sopra a tutto, una scrittura elegante e raffinata di versi mai banali con una propensione verso lo stile beat generation curiosamente contaminato con la fantascienza di Philip K. Dick ed Isaak Asimov, soprattutto nei titoli. A spiegazione di ciò Antonello ci viene incontro: «Io e quelli della mia età abbiamo avuto il "culo" di essere nati in quel particolare periodo storico (fine anni Sessanta, nda), con una TV che trasmetteva programmi bellissimi, serie sci-fi ("A come Andromeda", "Gamma", "I sopravvissuti"): il televisore in sé era qualcosa di futuristico e magico, analogico, come lo definiamo ora, che impiegava tantissimo tempo ad accendersi, e da un puntino denso come un buco nero appariva la bellezza. Non è abbastanza science fiction?».
Sci-fi, folk, beat e punk. Abruzzo Invented Punk.



Eugenio Di Giacomantonio